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Quando il gioco si fa serio, il blog fa flop: disastro M5S

12 giugno 2017


Il flop del Movimento 5 Stelle nelle elezioni amministrative è una conseguenza diretta dei loro disastri a livello locale: basti pensare a Roma o Torino, o a tutte le altre città in cui i grillini hanno dimostrato la loro evidente, grossolana incompetenza. Che fossero inaffidabili e inconsistenti lo si era già capito da tempo: la novità è che adesso se ne sono accorti anche i loro elettori. I grillini non sono riusciti a sfondare nemmeno a Genova, la città del loro leader, e sono fuori dai ballottaggi in tutte le città più importanti. Era da qualche settimana che i seguaci del leader-clown erano apparsi abbastanza nervosi – si pensi ai fatti di Torino o al caos legato alla legge elettorale – e adesso le ragioni di tale nervosismo sembrano chiare, cristalline: temevano un imminente fallimento nelle elezioni amministrative, ed è esattamente ciò che è successo. È il flop di Grillo, è il flop del Blog, è il flop del Movimento-bluff. Ma gli esiti della tornata elettorale sono serviti anche a richiamare l’attenzione su un punto fondamentale: il disastro dei pentastellati non si misura soltanto con il flop delle elezioni, ma anche e soprattutto con l’ottimo risultato ottenuto dall’ex grillino Pizzarotti a Parma: nonostante i ripetuti tentativi dei grillini per screditarlo, infatti, Pizzarotti è riuscito ad arrivare al ballottaggio da solo, senza alcun sostegno. Grazie a Pizzarotti abbiamo capito che uscire dalla setta dei grillini non è soltanto possibile, è anche auspicabile. Questo fatto, ancora più dei disastri prodotti dai seguaci di Grillo in tutta Italia, dimostra in maniera inconfutabile come la forza del messaggio dei grillini sia ormai superata, prossima a esaurirsi. Esce malissimo dalle Amministrative anche Luigi di Di Maio: nonostante il suo evidente fallimento da responsabile degli enti locali, nonostante sia stato eletto (online) alla Camera dei Deputati con 173 voti, Luigi Di Maio vorrebbe diventare premier, vorrebbe candidarsi a guidare il Paese. L’ipotesi di un’eventuale candidatura di Di Maio appariva già discutibile prima delle elezioni amministrative, ma adesso ha tutta l’aria di una barzelletta di cattivo gusto. Tanto più che nelle ultime settimane, dopo il disastro palese di Roma e il caos di Torino, gli italiani hanno finalmente iniziato a comprendere fino in fondo la vera natura del Movimento 5 Stelle. I seguaci di Grillo e della sua allegra brigata sono sempre meno numerosi, e a parte qualche esagitato che si ostina a propinare idiozie sulle scie chimiche e sui vaccini, il Movimento sembra aver perso una buona parte dei suoi sostenitori. Il flop dei grillini è anche un’ottima notizia per tutti gli italiani: forse ci siamo salvati dalla loro arroganza, dalla loro prepotenza, dalla loro irresponsabilità.

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